Il Ruolo Emergente dell’IA nell’Economia Globale: Una Spada a Doppio Taglio

L’intelligenza artificiale (AI) sta lasciando il segno nel panorama economico globale, promettendo progressi ed efficienza. Tuttavia, c’è anche un lato cautelativo a questa tecnologia rivoluzionaria, che evidenzia la necessità di un’integrazione oculata.

Uno studio condotto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), citato dal quotidiano Les Echos della Francia, prevede che l’AI potrebbe beneficiare molti paesi entro la prossima decade. L’analisi dimostra che, sebbene l’AI stia infiltrando ogni settore dell’economia globale, facilitando significative trasformazioni e progressi, i frutti di questa evoluzione tecnologica non saranno distribuiti in modo equo. Fattori come i mercati del lavoro, i livelli di automazione e il supporto allo sviluppo dell’AI influenzeranno quali nazioni trarranno maggior vantaggio.

Gli economisti del FMI hanno elaborato un quadro per identificare quali paesi sono pronti a raccogliere i maggiori benefici dall’avanzamento dell’AI nei prossimi anni. Ciò implica l’esame della struttura dei lavori in 174 nazioni, valutando come l’AI influenzi diverse posizioni e settori, e determinando l’interazione tra questi fattori.

Si prevede che l’AI potenzierà la produttività nei settori dove l’automazione è fattibile, o dove l’AI può supportare i lavoratori umani, aumentando così l’efficacia complessiva del lavoro. Ad esempio, l’AI potrebbe assistere i giudici in compiti di routine, anche se non può sostituirli completamente. Al contrario, ruoli segretariali potrebbero essere più facilmente sostituiti con tecnologie di AI e automazione.

A livello globale, l’AI potrebbe incrementare annualmente l’efficienza lavorativa tra lo 0,1% e lo 0,8%, con nazioni più ricche pronte a ottenere vantaggi ancora maggiori. Il potenziale di un paese nel sfruttare le capacità dell’AI dipende dalla sua infrastruttura digitale, dalla presenza di una forza lavoro qualificata, dall’ecosistema dell’innovazione, dalle politiche di mercato del lavoro e dall’ambiente normativo. Ad esempio, secondo il rapporto del FMI, le solide basi digitali e la forza lavoro qualificata del Regno Unito suggeriscono un potenziale incremento di produttività del 4% in un decennio grazie all’AI, che potrebbe alzare l’output totale del 16%.

Nonostante le prospettive positive del Regno Unito, si posiziona al 14º posto a livello globale per la prontezza all’IA. Singapore guida la classifica, sostenuta da consistenti investimenti in istruzione e forza lavoro tecnologica, da una solida infrastruttura digitale e da un accesso diffuso ad internet ad alta velocità, ponendo un benchmark globale per l’integrazione dell’AI.

[…continua con la prossima traduzione…]

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