L’impatto ambientale dei videogiochi di realtà virtuale

Un aumento della popolarità del gaming in realtà virtuale sta portando a inaspettate conseguenze ambientali. Man mano che sempre più persone abbracciano questa nuova tendenza, crescono le preoccupazioni per il danno che potrebbe arrecare al pianeta nel lungo periodo.

Il gaming in realtà virtuale non è semplicemente un innocuo passatempo. Dietro le esperienze coinvolgenti si nasconde un significativo costo ambientale che non può essere ignorato. La domanda eccessiva di hardware ad alte prestazioni per supportare i sistemi di realtà virtuale sta spingendo la necessità di costruire più data center, con conseguente distruzione di spazi verdi e foreste per accoglierli.

Come accade con l’IA, la tecnologia della realtà virtuale sta spingendo i confini del consumo energetico. Questi data center, fondamentali per elaborare le enormi quantità di dati necessarie per esperienze di realtà virtuale senza soluzione di continuità, stanno consumando elettricità a una velocità allarmante. Un piccolo data center delle dimensioni di circa 10.000 metri quadrati può consumare tanta energia quanto 30.000 case negli Stati Uniti. L’aumento previsto del consumo energetico dei data center per le applicazioni di realtà virtuale e gaming è impressionante.

Il numero sempre crescente di data center in tutto il mondo, ora superiore a 7.000 e in costante aumento, si prevede che consumerà in modo collettivo una quantità sorprendente di elettricità all’anno. Entro il 2034, il consumo globale di energia dei data center che supportano le tecnologie di realtà virtuale dovrebbe superare quello di un intero paese come l’India.

L’espansione incontrollata del gaming in realtà virtuale non solo rappresenta una minaccia per l’ambiente, ma solleva anche preoccupazioni sulla sostenibilità delle risorse energetiche e sul benessere dell’umanità nel complesso. È fondamentale affrontare prontamente questi problemi prima che si compiano danni irreversibili al pianeta.

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