Onore svela architettura AI multi-livello e integrazione nei prossimi smartphone

Honor, l’innovativa azienda tecnologica, ha rivelato il suo approccio strategico verso l’intelligenza artificiale durante l’evento VivaTech 2024 a Parigi. Il produttore cinese ha delineato una struttura AI completa, progettata per migliorare le funzionalità dei suoi dispositivi su diverse piattaforme. Questo annuncio ha anche evidenziato l’integrazione delle prossime app Gen-AI di prossima generazione, alimentate da Google Cloud, nei loro prossimi smartphone, come parte degli obiettivi di integrazione di MagicOS.

Il framework AI di Honor è progettato come un’architettura multi-strato che promette un ecosistema in grado di condividere potenza computazionale e servizi non solo all’interno di un singolo dispositivo ma tra dispositivi e sistemi operativi diversi. Al cuore di questa architettura si trova la funzionalità AI cross-device e cross-OS, che mira a favorire un ecosistema aperto di tecnologie interconnesse.

Il secondo livello del piano AI di Honor si concentra su MagicOS, la piattaforma personalizzata di Honor dedicata a migliorare l’interazione tra uomo e macchina attraverso servizi basati sull’intenzione. Il terzo livello ruota attorno all’AI a livello di app, che mira a perfezionare le funzionalità delle app con funzionalità intelligenti.

Il quarto e più alto livello dello schema AI è l’Interfaccia ai servizi Cloud-AI. Questa funzione assicura che gli utenti possano accedere facilmente ai servizi cloud con un forte focus sulla privacy e sicurezza.

Magic Portal, una funzionalità di MagicOS 8.0, è la prima implementazione di Honor di un’interfaccia utente basata sulla comprensione delle intenzioni dell’utente. Attualmente supportando 100 applicazioni in sette scenari diversi come viaggi e produttività, Magic Portal sta plasmando il futuro dell’apprendimento automatico intuitivo.

L’integrazione della tecnologia AI non si limita solo all’interfaccia utente ma si estende anche alle capacità fotografiche. Honor è pronto a mostrare questo nei loro prossimi telefoni in uscita, Honor 200 e 200 Pro, che saranno disponibili in Asia dal 27 maggio e a livello globale dal 12 giugno. In collaborazione con Studio Harcourt, Honor ha applicato l’AI per segmentare il processo di fotografia ritrattistica in nove fasi, simulando gli effetti di luce e ombra di uno studio fotografico.

La filosofia di design di Honor pone l’essere umano al centro della tecnologia, puntando a un futuro in cui l’integrazione dei dispositivi può sfruttare i vantaggi unici dei diversi dispositivi. George Zhao, CEO di Honor, ha sottolineato che questo approccio centrato sull’essere umano all’AI consentirà una comprensione coesa delle intenzioni dell’utente, portando a raccomandazioni personalizzate e suggerimenti in tutto il loro ecosistema. L’aggiornamento ufficiale è stato effettuato il 24 maggio 2024, solidificando l’impegno di Honor per l’innovazione nel campo dell’AI.

Fatto 1: Honor era una volta un sotto-marchio di Huawei, ma è diventato un marchio separato e indipendente dopo essere stato venduto da Huawei nel novembre 2020.
Fatto 2: L’uso di Google Cloud per le app Gen-AI indica che i dispositivi Honor avranno probabilmente accesso alla gamma completa dei servizi Google, un cambiamento significativo dal momento che il divieto degli Stati Uniti su Huawei aveva influenzato l’uso dei servizi Google da parte di Honor prima della separazione.
Fatto 3: Le funzionalità guidate dall’AI negli smartphone possono includere caratteristiche come miglioramenti della fotocamera AI, gestione della batteria, ottimizzazione dell’interfaccia utente e miglioramenti dell’assistente vocale.

Domande e Risposte più Importanti:

Q: Qual è la significatività dell’architettura AI multi-livello di Honor?
A: L’architettura AI multi-livello di Honor rappresenta un’impegno congiunto per integrare l’AI in modo più profondo nell’esperienza dell’utente. Questa architettura potrebbe potenzialmente portare a interazioni più personalizzate, una maggiore efficienza del dispositivo e un ecosistema senza soluzione di continuità tra dispositivi.

Q: In che modo l’integrazione di Google Cloud potenzia le app Gen-AI di Honor?
A: Integrando Google Cloud, le app Gen-AI di Honor possono sfruttare le capacità avanzate di elaborazione cloud, gli strumenti di apprendimento automatico e, possibilmente, l’ampia analisi dati di Google per offrire funzionalità AI più intelligenti ed efficienti agli utenti.

Principali Sfide o Controversie:
– Privacy e Sicurezza: Con le funzionalità AI fortemente integrate nei dispositivi, le potenziali sfide risiedono nel garantire la privacy e la sicurezza dei dati dell’utente.
– Etica dell’AI: Lo sviluppo e l’implementazione dell’AI potrebbero sollevare questioni etiche, specialmente in aree come il bias dei dati e i processi decisionali.
– Dipendenza dai Servizi Cloud: La dipendenza dai servizi AI basati su cloud potrebbe comportare sfide legate alla connettività e sovranità dei dati.

Vantaggi:
– Esperienza Utente Migliorata: L’AI può rendere le interazioni con i dispositivi più intuitive e significative.
– Miglioramento delle Prestazioni del Dispositivo: L’AI può ottimizzare l’utilizzo dell’hardware, garantendo una durata della batteria migliore e prestazioni del dispositivo.
– Sincronizzazione tra Dispositivi: L’AI cross-device e cross-OS promette un’esperienza senza interruzioni nell’uso di dispositivi multipli.

Svantaggi:
– Preoccupazioni sulla Privacy dei Dati: L’integrazione dell’AI potrebbe richiedere l’accesso ai dati personali, sollevando preoccupazioni sulla privacy.
– Complessità Incrementata: Sistemi AI più sofisticati possono portare a un’interfaccia utente più complessa che alcuni utenti potrebbero trovare difficile da navigare.
– Dipendenza da Aggiornamenti Continui: Poiché l’AI si basa sull’apprendimento e sull’adattamento, potrebbe richiedere aggiornamenti costanti e connessioni internet stabili per funzionare in modo ottimale.

Link Correlati Suggeriti:
Visita il sito web ufficiale di Honor per saperne di più: Honor.
Esplora i servizi AI di Google Cloud: Google Cloud.

The source of the article is from the blog procarsrl.com.ar

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