Rivoluzione dell’IA pronta a trasformare l’occupazione nel settore pubblico

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) nei lavori del settore pubblico potrebbe alterare significativamente il panorama occupazionale, con un’ipotetica sostituzione di circa 200.000 dipendenti pubblici grazie agli sviluppi tecnologici. Questa analisi proviene da una recente ricerca condotta dal Forum Pubblica Amministrazione (Forum Pa), che ha evidenziato un rischio particolarmente presente nelle amministrazioni centrali. Circa la metà di queste posizioni, circa 92.000, sono considerate a rischio di automazione a causa della natura ripetitiva dei compiti.

Il Ministro della Pubblica Amministrazione italiano, Paolo Zangrillo, riconosce questo significativo cambiamento, ma rimane ottimista, sottolineando la necessità di abbracciare il cambiamento senza paura. Egli sottolinea che questa trasformazione può essere gestita, specialmente alla luce del fatto che un milione di attuali lavoratori della pubblica amministrazione (PA) andranno in pensione entro il 2032. Il lato positivo di quest’anno è l’assunzione di circa 170.000 individui, che ha già contribuito a una diminuzione dell’età media della forza lavoro della PA a 49,5 anni nel 2022.

Secondo lo studio, un impressionante 57% dei dipendenti pubblici potrebbe incontrare nuove tecnologie nei loro ruoli. All’interno di questo gruppo di oltre 1,8 milioni di lavoratori, l’80% potrebbe incorporare con successo l’AI nelle loro funzioni quotidiane, portando a significativi miglioramenti. Tuttavia, circa il 12%, che corrisponde a circa 218.000 lavoratori, potrebbero vedere i loro impieghi obsoleti a causa dell’AI. Inoltre, circa l’8% dei dipendenti, inclusi molti nel settore sanitario e diplomatico, si trovano in un’area grigia in cui potenziali sinergie e rischi di sostituzione coesistono.

Professionisti altamente specializzati, come dirigenti e professionisti qualificati, sono attesi collaborare strettamente con l’AI, mentre coloro con ruoli meno specializzati e più routine sono più vulnerabili alla sostituzione. L’implementazione dell’AI è descritta come la ‘terza ondata’ della trasformazione del settore pubblico negli ultimi 15 anni, a seguito di tagli di bilancio e della risposta alla pandemia. La perdita maggiore di posti di lavoro dovuta all’AI è prevista nelle amministrazioni centrali, dove potrebbe coinvolgere il 47% della forza lavoro esposta alle nuove tecnologie.

Privacy policy
Contact