Nuove intuizioni da uno studio nel Regno Unito offrono speranza sugli effetti del trauma infantile sullo sviluppo cerebrale

La rivoluzionaria ricerca scientifica condotta dall’Università di Essex ha svelato risultati speranzosi per gli individui che hanno subito traumi psicologici durante l’infanzia. Questo studio è considerato il più esteso del suo genere a livello globale, utilizzando tecniche di intelligenza artificiale per rivalutare scansioni cerebrali di centinaia di partecipanti.

I ricercatori hanno concluso che vivere un trauma influenza in modo fondamentale la traiettoria di sviluppo del cervello nei giovani, influenzando abilità come la risoluzione dei problemi e la sensibilità emotiva. Sotto la guida della dottoressa Megan Clapton, psicologa clinica e della salute infantile nonché ricercatrice presso l’Università di Essex, lo studio suggerisce nuovi modelli nello sviluppo cerebrale correlati ai disturbi psicologici, alla formazione delle relazioni e alla consapevolezza del corpo.

Un caso particolarmente notevole è stato quello di Valerie, una donna che aveva subito mutilazioni genitali femminili all’età di sedici anni, con conseguenti disturbi fisici ed emotivi prolungati. La reazione di Valerie alle situazioni quotidiane è stata osservata come distintamente diversa da quella degli altri, e lei ritiene che i risultati dello studio convalidino le sue esperienze.

Analogamente, Carrie, una sopravvissuta a un abuso sessuale nell’infanzia, ha espresso che comprendere i risultati della ricerca l’ha aiutata a realizzare che le sue esperienze non erano colpa sua. Entrambe le donne fanno parte degli “Ambasciatori del Trauma di Essex”, che offrono supporto e servizi sanitari ai sopravvissuti ai traumi.

Mentre molti trattamenti attuali per i traumi si concentrano sulla gestione dei sintomi e sulla mitigazione dei pensieri legati alla paura, la ricerca di Clapton indica che queste approcci potrebbero trascurare un aspetto critico del problema. In futuro, le terapie potrebbero dover affrontare il modo in cui il trauma influisce sul corpo, sull’autopercezione e sulle relazioni personali. Le implicazioni di questo studio suggeriscono nuovi percorsi per lo sviluppo di trattamenti efficaci per coloro che sono stati colpiti da traumi vissuti nella prima infanzia.

The source of the article is from the blog scimag.news

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