Microsoft e PwC collaborano per promuovere l’adozione dell’IA in Arabia Saudita

Microsoft e PricewaterhouseCoopers (PwC) hanno unito le forze per istituire un centro di eccellenza mirato ad accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) in Arabia Saudita. Questa partnership sottolinea il crescente impulso dell’adozione dell’IA nella regione e la necessità di una forza lavoro specializzata per far fronte alla domanda di esperti di machine learning.

Il centro di eccellenza appena istituito si concentrerà sull’equipaggiare la forza lavoro locale con competenze nell’IA attraverso programmi di formazione. Microsoft e PwC Medio Oriente addestreranno coorti di ingegneri provenienti dalle principali università dell’Arabia Saudita ogni due mesi. La concorrenza per ottenere un posto in queste coorti bimestrali è forte, riflettendo l’impegno del paese nello sviluppare talenti locali nell’ambito dell’IA e delle tecnologie emergenti.

Oltre alla formazione sull’IA, il centro esplorerà anche altre tecnologie emergenti come le capacità cloud per sostenere gli sforzi di trasformazione digitale dell’Arabia Saudita. Questo approccio olistico all’apprendimento produrrà professionisti ben preparati in grado di contribuire all’ecosistema dell’IA nel paese.

La collaborazione tra Microsoft e PwC è cruciale per l’ecosistema dell’IA dell’Arabia Saudita, poiché fornirà la manodopera necessaria alle aziende locali di IA. Diverse aziende locali hanno già iniziato a operare nella nazione del Golfo e attori globali stanno cercando di stabilire una presenza in Medio Oriente.

Investendo nei talenti locali, PwC mira a inaugurare una nuova era di eccellenza tecnologica non solo in Arabia Saudita ma anche nella regione più ampia. La partnership con Microsoft garantisce che il centro possa coltivare e sviluppare talenti nell’IA di prossima generazione provenienti dalle principali università del paese.

Questa collaborazione si basa sulle fondamenta esistenti gettate dall’Arabia Saudita, inclusi un fondo di investimento di $40 miliardi nell’IA e sforzi per sostenere le aziende locali di IA. L’acquisto da parte del paese dell’ultima gamma di chip di Nvidia testimonia il suo impegno a diventare un attore di rilievo nel campo dell’IA in Medio Oriente.

Per garantire l’integrazione di successo dell’IA e affrontare le sfide che potrebbero presentarsi, è essenziale incorporare un sistema blockchain aziendale. Questo sistema garantirà la qualità dei dati, la proprietà, la sicurezza e l’immunità al mutamento. CoinGeek fornisce una copertura completa su questa tecnologia emergente, mettendo in evidenza perché il blockchain aziendale sarà il fondamento dell’IA.

Frequently Asked Questions:

Q: Qual è lo scopo del centro di eccellenza istituito da Microsoft e PwC in Arabia Saudita?
A: Il centro di eccellenza mira a potenziare l’adozione dell’IA equipaggiando la forza lavoro locale con competenze nell’IA attraverso programmi di formazione.

Q: Con quale frequenza gli ingegneri verranno formati presso il centro di eccellenza?
A: Gli ingegneri verranno formati in coorti ogni due mesi.

Q: Chi sono i principali partecipanti alle coorti di formazione?
A: La maggior parte dei partecipanti alle coorti di formazione dovrebbe provenire dalle principali università dell’Arabia Saudita.

Q: Oltre all’IA, quali altre tecnologie esplorerà il centro per l’IA?
A: Il centro per l’IA esplorerà anche tecnologie emergenti come le capacità cloud per sostenere gli sforzi di digitalizzazione dell’Arabia Saudita.

Q: Qual è l’obiettivo della collaborazione tra Microsoft e PwC?
A: La collaborazione mira a coltivare e sviluppare talenti nell’IA di prossima generazione dalle principali università dell’Arabia Saudita.

Q: Perché è importante il blockchain aziendale per l’integrazione di successo dell’IA?
A: Il blockchain aziendale garantisce la qualità e la proprietà dei dati, garantendo la sicurezza e l’immunità al mutamento dei dati, rendendolo un componente essenziale per l’integrazione dell’IA.

Per ulteriori informazioni, visita i siti web ufficiali di Microsoft e PwC.

The source of the article is from the blog publicsectortravel.org.uk

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