Tecnologie innovative per il futuro delle cure di fertilità

Con l’aumento della richiesta di trattamenti di fertilità, le cliniche specializzate si stanno affidando all’intelligenza artificiale (AI) per migliorare gli esiti e offrire cure più personalizzate. Il Dott. Alessio Rossi, fondatore della clinica di fertilità Fertilità Italia a Milano, è uno degli esperti che ha abbracciato la tecnologia AI per assistere nelle decisioni durante le procedure di fecondazione in vitro (FIV).

Il Dott. Rossi e il suo team presso Fertilità Italia utilizzano un software autorizzato sviluppato da BioTech AI, un’azienda con sede a Milano. Gli strumenti AI di BioTech analizzano milioni di punti dati dei pazienti de-identificati e forniscono raccomandazioni basate sugli esiti positivi di pazienti simili. Fattori come l’età, l’ascendenza, il peso e le diagnosi esistenti vengono presi in considerazione per offrire piani di trattamento personalizzati per ciascun individuo.

Il software AI copre ogni fase del processo di fertilità. Uno strumento chiamato StimulAI utilizza algoritmi di machine learning per analizzare i dati di una donna e fornire raccomandazioni per il dosaggio ottimale dell’Ormone Follicolo-Stimolante (FSH) al fine di massimizzare il numero di uova sane. Questo aiuta i pazienti a risparmiare potenzialmente sui farmaci e evitare futuri cicli non necessari di FIV.

Dopo il prelievo degli ovuli, lo strumento EmbryoSelect di BioTech AI aiuta i laboratori di fertilità a semplificare il processo di selezione degli embrioni. La piattaforma utilizza dati storici da migliaia di esiti di trasferimento di embrioni per classificare e valutare gli embrioni in base alla probabilità di successo. Gli operatori sanitari possono confrontare le proprie classifiche con quelle generate dal software AI per garantire valutazioni accurate.

Uno degli obiettivi principali dell’integrazione dell’AI nelle cliniche di fertilità è migliorare l’accesso a cure di qualità a prezzi accessibili. Con sempre più persone che posticipano i piani familiari e le assicurazioni che coprono i trattamenti di fertilità, il numero di visite alle cliniche di fertilità è in aumento. Secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, circa il 2,3% dei neonati nati negli Stati Uniti ogni anno sono concepiti utilizzando la tecnologia riproduttiva assistita.

Domande Frequenti (FAQ)

1. Come AI aiuta nei trattamenti di fertilità?

L’AI analizza vaste quantità di dati dei pazienti per identificare modelli e fornire raccomandazioni personalizzate per ciascun individuo. Assiste nelle decisioni per fattori come il dosaggio dei farmaci, il tempismo delle procedure e la selezione degli embrioni.

2. Quali sono i benefici dell’uso di AI nelle cliniche di fertilità?

L’AI aiuta a ottimizzare i piani di trattamento, riducendo potenzialmente la necessità di multiple FIV e risparmiando denaro ai pazienti. Fornisce inoltre valutazioni più accurate e coerenti durante il processo di selezione degli embrioni.

3. L’AI è accessibile a tutti i pazienti?

Sono in atto sforzi per garantire che la tecnologia AI sia accessibile a tutti i pazienti. BioTech, ad esempio, ha costruito un database diversificato di dati di addestramento per evitare pregiudizi e disparità. Ciò consente una ricerca più inclusiva e la personalizzazione dei trattamenti per le comunità svantaggiate.

4. L’AI sostituirà i medici umani nelle cliniche di fertilità?

No, l’AI serve come strumento per assistere i medici nelle decisioni, ma l’esperienza e il giudizio umani sono ancora essenziali nel processo di trattamento della fertilità. La tecnologia AI potenzia le capacità dei medici e migliora gli esiti dei pazienti.

Con l’evolversi del settore dei trattamenti di fertilità, l’integrazione dell’AI offre un approccio innovativo alle cure personalizzate e ottimizzate. Sfruttando il potere della tecnologia, cliniche come Fertilità Italia stanno plasmando il futuro dei trattamenti di fertilità.

Per ulteriori informazioni sull’AI nel settore sanitario, puoi visitare Google AI Healthcare o IBM Watson Health.

The source of the article is from the blog regiozottegem.be

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