CEO indiana di Intelligenza Artificiale Arrestata per l’Presunto Omicidio del Figlio di 4 Anni

Il CEO di una startup indiana di intelligenza artificiale (AI), Suchana Seth, è stata presa in custodia dopo che il suo figlio di 4 anni è stato trovato morto nel suo bagaglio. L’incidente scioccante è avvenuto durante un soggiorno in un hotel nello stato di Goa.

Le autorità sono state informate della situazione quando hanno contattato un tassista che stava trasportando Seth e gli hanno dato l’istruzione di portarla alla stazione di polizia più vicina. Quando il personale delle pulizie dell’hotel ha scoperto macchie di sangue nella stanza di Seth, ha immediatamente avvisato la polizia. All’apertura del suo bagaglio, è stato scoperto il corpo senza vita del bambino.

Le circostanze che hanno portato all’omicidio presunto restano poco chiare. Tuttavia, i rapporti suggeriscono che Seth abbia informato la polizia della sua relazione separata con suo marito e dei procedimenti di divorzio in corso.

Seth, che guida The Mindful AI Lab con sede a Bangalore, è stata riportata a Goa per ulteriori interrogatori. Nel frattempo, suo marito, che si trovava in Indonesia al momento dell’incidente, è stato invitato a tornare in India.

The Mindful AI Lab si vanta di esperienza in etica dell’AI e nell’implementazione di sistemi di apprendimento automatico. Il suo sito web enfatizza il valore dei sistemi AI guidati dall’uomo e l’abilitazione degli esseri umani a costruire un’AI etica. Seth, con oltre 12 anni di esperienza nella scienza dei dati e nella guida di team di scienziati dei dati, è stata anche Fellow presso il Berkman Klein Center presso l’Università di Harvard, concentrando la sua attenzione sull’apprendimento automatico etico e sull’AI.

L’evento tragico ha lasciato la comunità dell’AI sconvolta e pone domande sull’importanza dell’implementazione etica e dell’uso responsabile della tecnologia dell’AI. Le indagini sul caso sono in corso mentre le autorità si sforzano di scoprire la verità dietro questo inquietante incidente.

The source of the article is from the blog windowsvistamagazine.es

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