OpenAI e Microsoft affrontano una causa legale per presunto utilizzo improprio delle opere degli autori

OpenAI e il suo finanziatore Microsoft si trovano di fronte a una causa legale presentata dagli autori di opere non di finzione Nicholas Basbanes e Nicholas Gage, che sostengono che le loro opere siano state utilizzate impropriamente per addestrare modelli di intelligenza artificiale come il popolare chatbot ChatGPT. Gli autori sostengono che i loro diritti d’autore siano stati violati quando i loro libri sono stati inclusi come parte dei dati utilizzati per addestrare il modello linguistico GPT di OpenAI. Questa causa legale si aggiunge a una serie di casi simili in cui gli scrittori hanno accusato le aziende tecnologiche di utilizzare le loro opere senza autorizzazione per addestrare programmi di intelligenza artificiale. L’avvocato degli autori critica le aziende per sfruttare le loro opere e trarne profitto in un’industria da miliardi di dollari senza fornire alcuna compensazione.

In un recente sviluppo, OpenAI e il suo finanziatore Microsoft sono stati colpiti da una causa legale per presunto utilizzo improprio delle opere degli autori per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Gli autori di opere non di finzione Nicholas Basbanes e Nicholas Gage hanno presentato una proposta di causa collettiva presso il tribunale federale di Manhattan, sostenendo che i loro diritti d’autore siano stati violati.

Gli autori sostengono che OpenAI ha incluso diversi dei loro libri come parte dei dati utilizzati per addestrare il loro modello linguistico GPT di grandi dimensioni, che alimenta servizi basati sull’intelligenza artificiale popolari come il chatbot ChatGPT. L’uso non autorizzato delle loro opere, secondo gli autori, equivale a una violazione del diritto d’autore.

Questa causa legale fa eco a una tendenza crescente di azioni legali intraprese dagli scrittori contro le aziende tecnologiche per il presunto utilizzo non autorizzato delle loro opere per addestrare programmi di intelligenza artificiale. In passato, personaggi famosi come la comica Sarah Silverman e l’autore di “Il Trono di Spade” George R.R. Martin hanno intentato cause simili.

Anche il New York Times si è unito all’onda di procedimenti legali, citando in giudizio OpenAI e Microsoft per l’utilizzo delle opere dei loro giornalisti per addestrare applicazioni di intelligenza artificiale. L’inclusione di Basbanes e Gage come parti lesionate in questa causa legale evidenzia le preoccupazioni condivise sia dagli autori di opere di finzione che di opere non di finzione.

Michael Richter, l’avvocato che rappresenta Basbanes e Gage, ha espresso indignazione per la situazione, criticando le aziende per trarre profitto da un’industria da miliardi di dollari senza compensare gli autori. La causa legale riflette il desiderio degli autori di un trattamento equo e del riconoscimento dei loro diritti di proprietà intellettuale in un’era di rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale.

The source of the article is from the blog papodemusica.com

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