Il Futuro della Guerra Aerea: L’Intelligenza Artificiale Decolla

La prestigiosa notizia dell’annuncio del Segretario dell’Aeronautica degli Stati Uniti, Frank Kendall, di volare su un aereo guidato autonomamente questa primavera rappresenta un passo epocale. Questa decisone riflette l’impegno del ramo militare nell’abbracciare il futuro della guerra aerea, il quale poggia fortemente sull’uso di droni operati dall’intelligenza artificiale.

Kendall ha comunicato questa notizia al panel della difesa del Comitato per le Assegnazioni del Senato, sottolineando l’importanza dei droni operati autonomamente nel plasmare il futuro dei combattimenti aerei. Ha espresso l’intenzione di avere oltre 1.000 di questi droni operati dall’intelligenza artificiale nella flotta dell’Aeronautica, con piani di sperimentare personalmente la tecnologia salendo a bordo di un F-16 trasformato per il volo a drone.

L’aereo su cui Kendall pianifica di salire avrà un pilota presente, seppur in un ruolo di osservatore, mentre la tecnologia autonoma prende il controllo. Questo segna un cambiamento significativo rispetto agli aerei tradizionalmente pilotati, evidenziando la crescente dipendenza dai sistemi di intelligenza artificiale per eseguire operazioni militari complesse.

Il Pentagono ha attivamente cercato di sviluppare nuovi aerei guidati dall’intelligenza artificiale, offrendo di recente contratti a diverse aziende private per competere per l’opportunità. Questa iniziativa, conosciuta come il progetto Collaborative Combat Aircraft (CCA), mira ad aggiungere 1.000 nuovi droni all’Aeronautica ad un costo di $6 miliardi. Questi droni opereranno accanto ai jet pilotati, fornendo supporto e agendo come scorta con piena capacità di armi. Inoltre, potranno funzionare come esploratori o hub di comunicazione, potenziando le capacità operative complessive dell’Aeronautica.

Le aziende che partecipano alla gara per il contratto includono giganti del settore come Boeing, Lockheed Martin, Northrop Grumman, General Atomics e Anduril Industries. Questa competizione è alimentata dai potenziali benefici di riduzione dei costi offerti dall’intelligenza artificiale, allineandosi con l’interesse del Pentagono nell’ottimizzazione dell’innovazione militare minimizzando le spese.

Uno dei principali vantaggi dell’integrazione di droni operati dall’intelligenza artificiale nella flotta dell’Aeronautica è il loro potenziale nel disturbare i sistemi di difesa aerea avanzati. I moderni sistemi di difesa aerea della Cina pongono rischi significativi per gli aerei pilotati, ma i droni dotati di tecnologia AI possono contrapporsi efficacemente a queste minacce. Siano impiegati per disturbo dei sistemi nemici o per missioni di sorveglianza, i droni offrono un livello di vantaggio strategico che gli aerei pilotati non possono eguagliare.

“L’obiettivo iniziale per l’aereo era quello di contrastare l’aria, ma avrà il potenziale di fare altre cose”, ha confermato Kendall durante l’udienza. Questo indica le capacità multifunzionali che i droni operati dall’intelligenza artificiale possono portare, espandendo la loro utilizzo oltre lo scopo originariamente previsto.

L’introduzione di droni operati dall’intelligenza artificiale si prevede apporti benefici in termini di costi per l’Aeronautica. Kendall crede che questa nuova flotta di droni sarà significativamente più economica da mantenere e operare rispetto all’investimento in nuovi jet pilotati. L’obiettivo è di raggiungere una riduzione dei costi di circa due terzi, puntando a un prezzo che sia approssimativamente un terzo dei $20 milioni richiesti per costruire un caccia F-35.

Mentre il mondo assiste all’avvento delle tecnologie guidate dall’intelligenza artificiale, l’Aeronautica degli Stati Uniti sta abbracciando con convinzione questa era trasformativa. La decisione del Segretario Frank Kendall di sperimentare di persona le capacità dei droni operati dall’intelligenza artificiale sottolinea l’impegno militare nel restare all’avanguardia rispetto agli sviluppi tecnologici. Con questa mossa audace, l’Aeronautica sta aprendo la strada a una nuova era della guerra aerea – una che sarà per sempre plasmata dal potere dell’intelligenza artificiale.

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