La Cina sta utilizzando account sui social media alimentati dall’intelligenza artificiale per manipolare e dividere gli elettori in vista dell’imminente elezione presidenziale negli Stati Uniti, secondo l’avvertimento di Clint Watts, responsabile del Microsoft Threat Analysis Center (MTAC). Watts sostiene che il governo cinese, guidato dal presidente Xi Jinping, stia intensificando i suoi sforzi per interferire con l’elezione utilizzando meme generati dall’IA, filmati originali e infografiche. Questa strategia mirata mira ad influenzare la scelta tra Donald Trump e Joe Biden.
Invece di fare affidamento su citazioni dirette, si può osservare che la strategia della Cina coinvolge l’utilizzo di contenuti generati dall’IA per sondare gli elettori su questioni controverse ed sfruttare le divisioni tra di loro. Comprendendo attivamente i comportamenti delle diverse demografie di elettori, la Cina può identificare quali argomenti sono più divisivi ed sfruttarli nella fase principale della campagna presidenziale statunitense. L’attenzione è principalmente rivolta a questioni divisive interne degli Stati Uniti come il riscaldamento globale, l’immigrazione, le tensioni razziali, l’uso di droghe e le politiche di confine degli Stati Uniti.
Le tattiche di manipolazione del governo cinese fanno un ampio uso di video originali, meme, infografiche, e anche contenuti riciclati da account politici di spicco. Questo approccio multiforme mira a seminare divisione tra gli elettori americani e potenzialmente influenzare l’esito finale dell’elezione a favore degli interessi della Cina.
È fondamentale notare che l’impatto delle azioni della Cina potrebbe non essere limitato alle elezioni presidenziali statunitensi. Con importanti elezioni che si svolgono in vari paesi, tra cui India, Corea del Sud e Stati Uniti, è probabile che la Cina impieghi metodi simili di creazione e amplificazione di contenuti generati dall’IA per manipolare il panorama politico di queste nazioni.
L’uso dell’IA cinese nella manipolazione dei social media sottolinea la natura in evoluzione delle campagne di propaganda e disinformazione nell’era digitale. L’integrazione delle tecnologie dell’IA, come potenti algoritmi in grado di analizzare vaste quantità di dati, presenta nuove sfide per individuare e contrastare tali sforzi.
Poiché le società diventano sempre più interconnesse e dipendenti dalle piattaforme digitali, diventa imperativo che i decisori politici, le aziende tecnologiche e i cittadini vigilino collaborativamente per contrastare l’influenza della disinformazione guidata dall’IA. Accrescere la consapevolezza, promuovere l’alfabetizzazione mediatica e investire in solide misure di sicurezza informatica sono passaggi essenziali per salvaguardare l’integrità dei processi democratici.
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