La Rivoluzione dell’AI nel Combattere le Deepfakes nell’Industria dell’Intrattenimento

Con l’avanzare dell’intelligenza artificiale (AI), le agenzie di talento stanno adottando misure proattive per proteggere le loro celebrità dai rischi delle immagini o video manipolati, noti come deepfakes. L’aumento dell’uso della generative AI ha reso comuni i video non autorizzati, mettendo a rischio le immagini e i business delle celebrità inserendole in scenari o dichiarazioni false.

Per affrontare questo crescente problema, vengono impiegati strumenti tecnologici alimentati dall’AI, attirando l’attenzione dell’industria dell’intrattenimento. L’agenzia di talenti WME ha di recente stretto una collaborazione con Loti, una società con sede a Seattle specializzata in software AI per identificare e segnalare contenuti non autorizzati che presentano le immagini dei loro clienti su internet. Con un team di 25 dipendenti, Loti invia rapidamente richieste alle piattaforme online per richiedere la rimozione di foto e video che violano i diritti.

Mentre i dettagli finanziari della partnership tra WME e Loti rimangono riservati, la necessità di protezione migliorata contro le minacce dell’AI è stata una preoccupazione significativa a Hollywood. Il Writers Guild of America e l’associazione di attori SAG-AFTRA hanno evidenziato questa questione durante i loro scioperi dello scorso estate. In segno di solidarietà, la nonprofit Artist Rights Alliance ha pubblicato una lettera aperta alle aziende tecnologiche, sottolineando l’importanza di valorizzare le opere creative e affrontare il problema della svalutazione. La lettera include firme di 200 musicisti, tra cui Billie Eilish ed Elvis Costello.

Di fronte alla proliferazione delle deepfakes, le agenzie di talento stanno ricorrendo alla tecnologia AI come difesa contro gli attori malintenzionati online. Chris Jacquemin, partner di WME e responsabile della strategia digitale, ha sottolineato l’importanza di avere un partner tecnologico per affrontare efficacemente il problema delle deepfakes. La partnership con Loti fornisce una soluzione vitale a una questione precedentemente difficile da gestire.

Loti, fondata da Luke Arrigoni su un anno e mezzo fa, si specializza nell’utilizzo dell’AI per proteggere le immagini dei clienti. Arrigoni, che in precedenza ha lavorato come scienziato dei dati presso la Creative Artists Agency, ha collaborato con WME per sviluppare la tecnologia di Loti. I clienti di WME forniscono a Loti multiple foto da varie angolazioni e registrano brevi clip audio, che vengono successivamente utilizzati per identificare eventuali contenuti non autorizzati. Il software di Loti cerca attentamente sul web e fornisce rapporti dettagliati ai clienti, aiutandoli a inviare richieste di rimozione alle piattaforme pertinenti.

Arrigoni sostiene la convinzione prevalente che una volta che qualcosa è online, rimane lì per sempre, ma Loti sfida questa concezione. Monitorando attivamente e contrastando i contenuti non autorizzati, Loti sta confutando il mito che tali contenuti siano inevitabilmente permanenti.

Mentre i termini finanziari della partnership tra WME e Loti rimangono riservati, l’implementazione della tecnologia di Loti ha fornito a WME una maggiore visibilità sul problema delle deepfakes. In precedenza, WME doveva fare affidamento su soluzioni ad-hoc, richiedendo alle piattaforme web come YouTube e Facebook di rimuovere materiali non autorizzati basandosi sulle proprie osservazioni o tramite segnalazioni dei fan. La tecnologia di Loti consente una migliore individuazione e rimozione di contenuti non autorizzati, fornendo maggiore controllo sulla situazione.

Nel 2022, piattaforme come Meta e Google hanno affrontato significative sfide nella rimozione di miliardi di annunci ingannevoli e account pubblicitari. Oggi, l’industria dell’intrattenimento è ancor più preoccupata per i nuovi modelli AI che potrebbero abusare delle opere protette da copyright, offuscando i confini tra realtà e finzione. La natura realistica delle deepfakes costituisce una minaccia sostanziale per le opportunità commerciali e gli accordi di sponsorizzazione delle celebrità. Arrigoni sottolinea che questi video sono così convincenti che risulta difficile per la maggior parte delle persone distinguere tra contenuti reali e falsi.

La partnership di WME con Loti è l’ultimo esempio del impegno dell’agenzia nel sfruttare la tecnologia AI per proteggere i suoi clienti. All’inizio di quest’anno, WME si è unita alla startup con sede a Chicago, Vermillio, per individuare e prevenire il furto di IP, mirando specificamente a contenuti generati dall’AI che utilizzano le sembianze o la voce dei clienti. Endeavor, la società madre di WME, ha anche effettuato investimenti in ambito AI, inclusa una partnership con Speechify, un’azienda di tecnologia text-to-speech.

Loti, attualmente finanziata autonomamente da Arrigoni, sta raccogliendo fondi attraverso una fase iniziale per sviluppare ulteriormente la sua tecnologia.

Domande Frequenti (FAQ)

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