L’ascesa dei compagni potenziati dall’IA: Cambiamenti nel panorama della robotica sociale

La tecnologia dell’IA ha rivoluzionato il campo della robotica sociale, portando alla creazione di chatbot e compagni altamente realistici che hanno ottenuto un ampio consenso. Tuttavia, l’estensione reale dell’attaccamento emotivo a questi cosiddetti robot “sociali” rimane un’area di studio relativamente inesplorata. Riconoscendo le potenziali implicazioni, il comitato etico del CNRS ha preso provvedimenti per affrontare l’antropomorfismo e gli aspetti psicologici associati al loro utilizzo.

Sebbene l’IA generativa non sia equivalente all’intelligenza artificiale generale, c’è una tendenza crescente verso l’utilizzo di essa per sviluppare robot compagni. Il comitato etico del CNRS ha emesso una dichiarazione che sottolinea il fenomeno dell’attaccamento a questi robot “sociali”, sottolineando la necessità di una considerazione attenta nella ricerca scientifica.

Tra i membri del comitato che lavorano su questa questione vi sono figure di spicco come la scienziata informatica Catherine Pelachaud, gli esperti di IA Raja Chatila e Jean-Gabriel Ganascia, l’esperta legale Christine Noiville e il professore di immunologia Patrice Debré.

Le capacità dell’IA, dimostrate da piattaforme come GPT-4 di OpenAI, mostrano interazioni che imitano strettamente modelli di linguaggio e stili umoristici umani, con un tocco di flirt che ricorda il personaggio interpretato da Scarlett Johansson nel film “Her”. Questo solleva domande intriganti sull’evolversi della natura delle relazioni tra umano e robot.

Il mercato è già popolato da una varietà di robot “sociali”, precedenti all’avvento dell’IA generativa. Aziende come Replika offrono compagni di intelligenza artificiale che possono svolgere ruoli che vanno da anime gemelle a partner giocosi, mentre la società giapponese Gatebox ha introdotto Azuma Hikari nel 2016 come “migliore compagna”.

Esploriamo come questi progressi stanno plasmando il panorama della robotica sociale e sfidando le nozioni tradizionali sull’interazione umano-robot.

The source of the article is from the blog radardovalemg.com

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