La controversia dell’annuncio di Under Armour scatena un dibattito sull’etica dell’IA

L’ultimo spot di Under Armour che ha come protagonista il pugile Anthony Joshua ha scatenato una controversia all’interno dell’industria creativa. Il regista Wes Walker ha affermato che la pubblicità era il “primo spot sportivo alimentato dall’IA”, ma i critici sostengono che abbia riciclato il lavoro altrui senza dare il giusto riconoscimento, portando ad accuse di un tentativo di approfittare del momento di hype dell’IA.

Nel post originale su Instagram, Walker ha menzionato che Under Armour aveva chiesto al suo team di creare un film utilizzando risorse esistenti, come un modello 3D di Joshua, senza avere accesso all’atleta reale. Lo spot ha combinato varie tecniche di IA, inclusi video AI, foto AI, CGI 3D, VFX 2D, grafica di movimento, pellicola 35mm, video digitale e progressi nei doppiaggi AI. Tuttavia, le affermazioni di essere il “primo spot sportivo alimentato dall’IA” sono state accolte con scetticismo.

Mentre lo spot in sé è visivamente accattivante, mescolando riprese dal vivo con modelli 3D, paesaggi e scene astratte, è emerso che il team di Walker aveva riutilizzato il lavoro di altri senza un giusto riconoscimento. Gustav Johansson, un regista il cui film con Joshua era stato parzialmente utilizzato nello spot, ha commentato il post di Walker, mettendo in dubbio l’assenza di crediti per i creatori originali.

Johansson e altri hanno espresso frustrazione non per l’uso del loro lavoro ma per la percezione che fosse semplicemente riutilizzato per ridurre i costi senza riconoscere il loro contributo. Hanno sottolineato l’importanza di dare credito come cortesia professionale che rappresenta accuratamente coloro che hanno creato le immagini.

In risposta alle critiche, Walker ha menzionato che avevano inizialmente cercato di ottenere accesso a Joshua ma erano stati rifiutati più volte. Inoltre, ha sottolineato i vincoli di tempo, budget e realtà produttive affrontati durante la lavorazione di spot di questa portata. Tuttavia, alla fine ha riconosciuto l’importanza di accreditare i creatori originali e ha aggiornato di conseguenza il post.

Questa controversia ha scatenato un ampio dibattito tra i creativi dell’industria. Molti hanno espresso preoccupazioni sull’uso sempre più diffuso dell’IA da parte delle aziende per sfruttare il loro lavoro anziché sostituirne le contribuzioni creative. Hanno argomentato che c’è una distinzione tra l’utilizzo di materiale di stock e la commissionazione di un film unico con un trattamento e una visione creativa specifici.

Alla base di questo dibattito c’è la questione della responsabilità artistica ed etica in un’era di integrazione dell’IA. Mentre la tecnologia dell’IA ha indubbiamente il suo posto nell’industria, i creativi hanno sottolineato la necessità di un’applicazione responsabile e di un dialogo aperto sul suo utilizzo. Il direttore della fotografia Rob Webster ha sottolineato l’importanza che i creativi resistano ai cambiamenti che consentono alle agenzie e ai marchi di prendere merito per il lavoro altrui senza il dovuto riconoscimento.

Con i confini tra la creatività umana e i contenuti generati dall’IA che diventano sempre più sfumati, artisti e cineasti sono esortati a unirsi nel riconoscere il loro valore e la loro importanza. Il produttore Elise Tyler si è chiesto perché il regista originale non fosse stato commissionato per il progetto, sottolineando l’esigenza di solidarietà nel navigare in questo nuovo panorama dell’IA.

Il dibattito attorno allo spot di Under Armour segna un momento cruciale in cui gli artisti sono chiamati a stabilire i confini etici e a preservare l’integrità del loro lavoro. Il regista Ivan Vaccaro ha affermato che lo strumento più potente di cui dispongono i creativi è la capacità di dire no ai clienti e alle agenzie, un potere che l’IA non potrà mai replicare.

Domande frequenti:

Q: Qual è stata la controversia legata all’annuncio di Under Armour?
A: La controversia è sorta quando il regista dello spot lo ha definito il “primo spot sportivo alimentato dall’IA” senza dare il giusto credito ad altri creatori il cui lavoro era incluso nello spot.

Q: Quali tecniche sono state utilizzate nello spot?
A: Lo spot ha utilizzato una combinazione di video AI, foto AI, CGI 3D, VFX 2D, grafica di movimento, pellicola 35mm, video digitale e doppiaggio AI.

Q: Quali sono state le preoccupazioni dei creativi riguardo allo spot?
A: I creativi hanno espresso preoccupazioni sul fatto che lo spot abbia riciclato il lavoro altrui senza il giusto riconoscimento, portando a dibattiti sull’exploitation della creatività e sull’etica dell’integrazione dell’IA nell’industria.

Q: Come ha risposto il regista alle critiche?
A: Inizialmente, il regista ha difeso l’uso del lavoro altrui basandosi sui vincoli di tempo, budget e realtà produttive. Tuttavia, dopo ulteriori discussioni, ha riconosciuto l’importanza di accreditare i creatori originali e ha aggiornato di conseguenza il post.

Terminologia chiave e gergo:

1. IA (Intelligenza Artificiale): Si riferisce al campo della scienza informatica che mira a imitare l’intelligenza umana nelle macchine, consentendo loro di svolgere compiti che richiedono tipicamente abilità cognitive umane.

2. Modello 3D: Rappresentazione tridimensionale di un oggetto o persona creata utilizzando tecniche di grafica computerizzata.

3. CGI (Immagini Generate al Computer): Uso della grafica computerizzata per creare o migliorare elementi visivi in film, spot pubblicitari o altri tipi di media.

4. VFX (Effetti Visivi): Uso della tecnologia digitale per creare o manipolare visivi in film, televisione o altri media.

5. Grafica di movimento: Elementi grafici animati utilizzati in video o film per migliorare la narrazione visiva.

6. Pellicola 35mm: Formato di pellicola ampiamente utilizzato in passato per catturare e proiettare immagini nei film ma in gran parte sostituito dai formati digitali.

7. Video digitale: Contenuto video registrato o memorizzato in formato digitale, contrapposto all’analogico.

8. Doppiaggio AI: Uso della tecnologia di intelligenza artificiale per generare registrazioni vocali che imitano o riproducono il parlato umano.

The source of the article is from the blog mendozaextremo.com.ar

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